
Il mito esplose negli anni Cinquanta, quando sull'onda del boom economico i tedeschi si inorgoglivano per l'auto di casa propria, scelta e amata da tutti: dagli europei in quanto auto Made in Germany per antonomasia e dagli americani che desiderando una Volkswagen compravano Maggiolino; perfino i sudamericani la identificavano con l'auto robusta per eccellenza.
In seguito, dismessa la produzione, il mito si alimentò ulteriormente. Tanto da spingere Volkswagen a rieditarla in chiave moderna, durante i primi anni Novanta. Si inaugurò allora una nuova stagione. New Beetle, questo il nome della riedizione, s'innestava nel solco aperto dal vecchio Maggiolino, introducendo tuttavia alcune novità: il Maggiolino originario era entrato nella storia come l'auto che muoveva le masse, la New Beetle al contrario era sinonimo di lifestyle. Nonostante questo piccolo spostamento, su un nuovo target di consumo, le vendite si ebbero comunque su vasta scala, con più di un milione di esemplari acquistati, a dispetto della concorrenza portata pure da Volkswagen Golf che, nel frattempo, si era proposta come una degna sostituta del vecchio Maggiolino.
Oggi - dicevamo - Volkswagen torna sul mercato con il nuovo Maggiolino. Cavalcando il successo di quella che è stata un'auto di culto e dal design perfetto. Reinterpretandola, però.
Grazie all'intervento di Walter de Silva e Klaus Bischoff, designer del Gruppo Volkswagen, ha visto la luce quella che può essere identificata come l'ultima evoluzione a partire dalla linea originale. E' nato così a Wolfsburg il Maggiolino 2011. Un'auto nuova e uno stile moderno, ma unita a una tradizione antica da un sottile filo rosso mantenuto nel tempo.